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tutto per bene 1171


Lori. Eh, tutte no!

Salvo. Tutte! tutte!

Lori. Tutte, no.

Salvo (smarrendosi di fronte alla reiterata affermazione). Tranne che... tranne che tu non ne abbia delle altre, che io ignoro...

Lori. Ti smarrisci...

Salvo. No!

Lori. Ti sei fatto pallido. E ora arrossisci!

Salvo. Ma perché non vorrei che l’Agliani, in altri appunti posteriori...

Lori. No: sono anteriori: i primi! Il primo abbozzo di quella copia che hai tu.

Salvo. Ma se nelle carte che ho qua dell’Agliani non c’è nulla che...

Lori. Non saranno tutte!

Salvo. Tutte! tutte!

Lori. Fin dove ti sarà convenuto di conservarle! Le altre, le avrai distrutte!

Salvo. Questa è una calunnia!

Lori. Te lo posso provare.

Salvo. Che cosa? Potrai provarmi, se mai, che forse all’Agliani, in seguito, sorse da quei suoi problemi l’idea anche a lui...

Lori. Ecco, benissimo. Ma non anche a lui; a lui soltanto, e tu te l’appropriasti.

Voltandosi a Palma e a Flavio:

Ho gli appunti a casa: un fascio cosí!

Salvo. Sta bene! E provamelo, se qua, nelle carte che ho qua,

batte furiosamente sulla scrivania

non c’è neppure il piú lontano cenno di quell’idea! Provamelo!

Lori. Ah, ora non neghi piú, mi sfidi!

Salvo (

con sprezzo

). Ma che vuoi che sfidi, uno come te? Chi vuoi che presti fede a te e non a me, se io affermo che non ho conosciuto — com’è vero — codesti nuovi appunti dell’Agliani, ed esibisco le carte che ho qua di lui?

Lori. Eh già! Se non ci fosse il tuo libro...

Salvo (smarrendosi di nuovo). Il mio libro?