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tutto per bene 1161


fatta... E si sorride a quelle labbra che parlano, senza badare a ciò che dicono. Se n’accorgeva subito, lei, e se ne stizziva; ma poi donna sorrideva di quello stesso sorriso di chi le guardava le labbra... Ciò che voleva dire rispondere al bacio che quegli occhi le davano... E allora...

Resta un po’ assorto; poi tentenna il capo e domanda:

Ma io solo?

Voltandosi d’improvviso, trasfigurato, verso il cameriere:

Chi sa quante volte se la sarà stretta qua, lui, cosí, e baciata, eh?

Cameriere (basito addirittura). Signor commendatore...

Lori. Eh via! Cose vecchie... Si sanno!

Salvo Manfroni a questo punto si presenta col cappello in capo sulla soglia della comune.

Cameriere (riscotendosi). Ah, ecco il signor Senatore...

Salvo. Come, tu qua, Martino? Che cos’è?

Costernato:

È accaduto qualche cosa?

Lori. No. Debbo parlarti.

Salvo (riferendosi alla scena del second’atto, con fastidio). Ancora? E a quest’ora?

Lori. No. Precisare, ormai. Due parole.

Intanto il cameriere avrà tolto il soprabito, il cappello e il bastone a Salvo Manfroni e alla fine della battuta del Lori si sarà ritirato.

Salvo (appressandosi con la mano tesa). Dunque?

Lori (scartando la mano con un gesto secco). Niente mano.

Salvo (restando). Che significa?

Lori. Ecco. Aspetta. Quando ci saremo intesi, te la darò di nuovo.

Salvo. Ma che cos’è?

Lori. Niente! Niente! Per grazia di Dio, non c’è bisogno di spiegazioni. Il fatto è certo e innegabile; tanto che tu e tutti eravate sicuri ch’io lo sapessi; dunque, non si discute.

Salvo. Ma che dici, scusa?