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1154 | maschere nude |
Con scatto di rabbia:
Palma. Ma scusa...
Lori. Me lo avete forse detto?
Palma. No, apertamente, mai...
Lori. È possibile anche questo, che voi me l’abbiate detto apertamente, e che io non l’abbia capito. Avete creduto che non ci fosse nulla da nascondermi perché io sapevo tutto...
Palma. Capirai che se minimamente fosse nato il dubbio che tu non sapessi...
Lori. Che io non fossi quel miserabile...
Palma. Ma no... non dirlo piú!
Lori. Ma come fece lui a dirtelo, che tu eri sua figlia? Com’ebbe quest’impudenza d’offendere in te tua madre?
Palma. Ma me lo disse, quando non mi poteva piú offendere, poiché tu gli avevi lasciato il modo di dimostrarmelo, che era mio padre.
Lori. Eh già... io... sí... gli resi anche facile la via. E ora... e ora, basta, eh? ora sono licenziato?
Palma. Ma no! Perché? Ora cambia tutto...
Lori. Che cambia?
Palma. Se tu non sapevi...
Lori. Diventi mia figlia, perché non sapevo?
Palma. No, ma cambia, è già cambiato il mio sentimento per te!
Lori. Ma non sai tu che io ora... ora, io, io... sí! posso fare cose, io... io...
Palma. Che cosa?
Lori. Cose... cose che io stesso non so... Io sono come... come tutto vuotato... Non ho piú nulla in me... E andando via di qua, quello che... quello che può nascere in me, io non lo so... Io... io...
Palma. Ma siedi... siedi, siedi qui... Tu tremi tutto... Siedi.
Lo fa sedere sulla poltrona; gli s’inginocchia davanti, pietosa, premurosa.
Lori (voltandosi con scatto ferino). E lui?
Palma. Che vorresti piú fare ora contro di lui?
Lori. Perché m’ha pagato?