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1152 | maschere nude |
Ma lei s’era già pentita! S’era già pentita! Quando tu nascesti, s’era già pentita! Era mia! era mia! Fu mia da allora, fu mia, mia, mia soltanto, dalla tua nascita alla sua morte, per tre anni, mia, come nessuna donna fu mai d’un uomo! Per questo io sono rimasto cosí! Non m’accorsi di nulla prima; non era possibile che me n’accorgessi piú, dopo! Lo cancellò lei, lei con tutto quel suo amore, ogni vestigio del tradimento. E fu tanto, tanto quel suo amore, che m’ha impedito di scoprirlo anche dopo la sua morte...
Ripigliandosi:
Palma. Sí... ma... per ciò appunto... io...
Lori. Che cosa?
Palma. Io non t’ho nascosto...
Lori. Ah, già... il tuo sdegno... Ah Dio, tutti... Ah, dunque per questo?... Il vostro disprezzo... Credevate che io sapessi emi stéssi zitto? Ma perché dimmi un po’ — perché mi sarei stato zitto, sapendo che tu non eri mia figlia? perché avrei finto di non accorgermidel vostro disprezzo? Lo vedo, ora, lo vedo, voi mi avete disprezzato. Ma se io sapevo che tu non eri mia figlia, non potevo fingere per un riguardo a te, al tuo avvenire! E allora? Per che cosa?
Pianissimo, accennando piú volte a sécon le mani, quasi non osando, non che dire, ma neppur pensare l’orribile sospetto:
Casca a sedere con le mani sul volto. Poi, balzando in piedi:
Ma che essere vile sono io dunque stato per voi?
Palma. No... non questo... non vile...
Lori. Vile! vile! Ma come! Piú vile di cosí?
Palma. Ma no, abbiamo creduto che ti volessi ostinare...
Lori. Già... eh sí... tante volte me l’avete detto, che m’ostinavo, che esageravo... Ma sí! Mi avete parlato sempre chiaro, voi! E io perciò non comprendevo... Debbo darvi il merito