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tutto per bene | 1151 |
Come a un baleno:
Ah Dio! Ma allora?... No, no... Dio! Ah Dio... tranne che non fosse stato allora! Ah... E come?... e come poté poi?... No, non è possibile!... Lei?... Lei?... Lei?...
Dirà questi tre «lei» con tre diversi toni, pieni dell’orrore di tre diverse visioni; e alla fine cascherà, come schiantato, a sedere, rompendo in un pianto convulso.
Palma (commossa, accostandoglisi). Perdonami... perdonami... Io non sapevo... Credevo... M’assicurò che a te era noto tutto... Ma tu stesso, per quello che sei stato per me... per ciò che hai lasciato fare...
Lori (balzando a queste ultime parole, come per un lampo di speranza). Ah, ma dunque forse per questo? Te l’avrà detto forse perché ho lasciato fare a lui da padre?
E resta a spiar Palma, che col suo atteggiamento lo disillude.
Per un bisogno istintivo d’offenderla subito:
Palma. Ma abbiamo creduto che tu sapessi!
Lori. Questo? io? potevo saper questo e sopportare d’esser trattato cosí? e che lui... Ah Dio... fu certo allora... Sí, sí... Dovette essere allora... Sí... L’insegnamento... Voleva riprender l’insegnamento... Diceva che non potevo avere opinioni, io, perché non avevo nervi... Ecco perché tutto quell’inferno del primo anno! S’innamorò subito, si innamorò subito, venuta da Perugia alla morte del padre, si innamorò subito del suo giovane deputato... Eh, perciò tutta accesa, quando venne con lui da me al Ministero, per farsi presentare e raccomandare da lui. Era stato allievo del padre; era ora il deputato... S’innamorò subito di lui — e sposò me! Ma già! Ma ecco... ecco perché lui, quando fu Ministro, prese me... E io abbagliato, abbagliato da due glorie, da quella del padre, dal prestigio di lui, mio capo supremo, mio padrone, non vidi nulla! non vidi nulla!... E poi vennero fuori quelle carte del padre... — per questo! per questo! —