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Palma. Commedia! Commedia! Ne sono stufa, ti dico! Tu sai bene che mio padre è lui, e che io non debbo chiamare cosí altri che lui!

Lori (come colpito in testa, non raccapezzandosi). Lui... tuo padre?... Che... che dici?

Palma. Vuoi fingere ancora di non saperlo?

Lori (afferrandola per le braccia, ancora smarrito, ma già con la violenza di ciò che comincia a presentire). Che dici? Che dici? Chi te l’ha detto? lui?

Palma (svincolandosi). Ma sí, lui, lasciami, basta!

Lori. T’ha detto che tu sei sua figlia?

Palma (ferma, recisa). E che tu sai tutto!

Lori (trasecolato). Io?

Palma (restando alla voce di lui e guardandolo cosí trasecolato). Ma come?

Lori. T’ha detto che io so?

Di fronte allo smarrimento di lei, quasi vanendo e aggrappandosi alle sue stesse esclamazioni per sorreggersi:

Oh Dio... Oh Dio!... Ah che cosa!...

Tornando a prenderle un braccio:

Come t’ha detto? dimmi come t’ha detto!

Palma (intendendo il senso riposto della domanda che si riferisce alla madre). Che vuoi che m’abbia detto?

Lori. Voglio saperlo! voglio saperlo!

Palma (con rammarico quasi pauroso, e pur quasi cercando di non cedere ancora all’evidenza). Ma dunque non sai davvero?

Lori. Non so nulla! Ti disse che tua madre...? Parla! Parla!

Palma. Ma io non so... M’accennò...

Lori. Che lei... di’? di’?

Palma. Ma non so nulla io...

Lori. Ti disse che fu la sua amante?

Palma. Ma no...

Lori. No? Come no? Se ti disse che sei sua figlia! Vero o non vero questo, se poté dirtelo, è certo che lei... Oh Dio... oh Dio... Possibile? Possibile?... Lei!... Non è possibile! No! Egli ha mentito... ha mentito... ha mentito... perché... perché non... non è possibile... che lei...