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Lori. Mi ha impedito di fare lo scandalo di cacciarvi via in presenza di suo marito!

Carletto. Il quale ci ha accolto con tanta cortesia...

La Barbetti (subito, a rincalzo). E benevolenza!

Carletto. Insieme con quel suo amico.

La Barbetti. E anche Salvo Manfroni, hai visto come mi ha parlato?

Carletto. Ma di quello non ti fidare, mammà!

La Barbetti. Io non so! Un padre... capisco, sacrificarsi per il bene della propria figlia... ma farsi poi sostituire cosí...

Lori (contenendo a stento un fremito d’ira). Io vi prego d’andarvene via!

Carletto. Subito! Ecco... ce n’andiamo da noi senza bisogno d’esser pregati.

La Barbetti. Ma in casa di vostra figlia, tra me e voi, sarò accolta meglio io che voi...

Carletto. Andiamo, andiamo, mammà! Lascialo perdere!

La Barbetti. Di dove si esce?

Carletto (indicando l’uscio a sinistra). Di qua, passa!

La Barbetti (uscendo). Ma guarda che uomo!

Carletto (uscendo). Lascialo perdere...

Prima che la Barbetti e Carletto escano, entra dall’uscio in fondo la signorina Cei col cappellino in capo e una borsetta in mano, pronta per andar via.

Signorina Cei (al Lori). Vuole che li accompagni?

Lori (con sdegno). No, lasci!

Signorina Cei (dopo aver atteso un po'). E allora, signor commendatore, se non ha proprio bisogno di me...

Lori. No, grazie. Vada pure...

Signorina Cei. Se mi permette, poiché tutti questi fiori rimangono qui...

Lori (come se li vedesse soltanto ora). Ah, già! Bisogna pensarci... Mi rimane cosí la casa, tutta piena di fiori...

Signorina Cei. Già... Le possono anche far male...

Lori. Me li ha lasciati qui...

Signorina Cei. Peccato! Ce n’è di cosí belli...

Lori. Prenda, prenda pure, tutti quelli che vuole...

Signorina Cei. Grazie, ne prenderò un po’, di questi...

Si accosta a una cesta di fiori.