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tutto per bene 1127


Lori. Come! Vuoi che non ti dica, prima che te ne vada via per sempre da questa casa, ciò che è stato ed è ancora il mio piú segreto dolore?

Palma (piano, con insofferenza, ma pur sentendo la necessità di venire a un discorso che è spinosissimo toccare e che perciò sarebbe stato meglio sfuggire). Ma sí, io lo so...

Lori. Lo sai?

Palma (c. s.). Sí, lo so. E perciò mi pare inutile, scusa, che me ne parli adesso...

Lori. Non è inutile, perché vedo che non hai indovinato che prezzo, diverso da quello che ha avuto per te, ha avuto per me la parte che mi sono assunta resta un po’ sospeso, e aggiunge con molta pena: di padre trascurato.

Palma. Ma mi sembra che ora...

Lori. Lasciami dire! Per me, tutto questo, si riferisce a cose lontane, che tu non puoi sapere, perché eri allora bambina. Voglio che le sappia, prima che tu vada via.

Palma (con un sospiro, non nascondendo l’impazienza, ma rassegnandosi). Ebbene, allora! di’, di’...

Lori. Codesto tuo modo di trattarmi...

Palma. Ma no, scusa...

Lori. Lasciami dire! Non te ne fo rimprovero. Codesto tuo modo di trattarmi, sí, è vero, dà ragione ora a tua madre contro di me, doppiamente...

Palma. Mi parli ancora della mamma?

Lori (con forza). Sí! Perché previde questo!

Palma (un po’ stordita dal tono assunto da lui). Che cosa?

Lori (s’arresta, pentito, e non risponde, perché dovrebbe dirle: «che tu non avresti piú avuto per me nessuna considerazione». Poi dice, con dolcezza triste): Non voglio fàrtene un rimprovero, ripeto! Sento solo il bisogno di dirti che ho voluto acquistarmi il diritto di dar torto a lei, che non voleva, non voleva assolutamente...

Palma. Che cosa, non voleva?

Lori. Ma che Salvo Manfroni stésse qua, troppo attorno a te.

Palma. Ebbene?

Lori. Ho voluto acquistarmelo, dicevo, questo diritto di non riconoscere almeno le ragioni di lei, a costo d’una lunga