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1110 | maschere nude |
Dall’uscio di fondo, attirata dal rumore delle voci, si presenta la signorina Cei. Bionda, magra, alta, sulla trentina, veste, per l’occasione, con sobria eleganza. Usa a nascondere tutta la sua intima vita sotto una composta apparenza, parla e guarda attenta, e dimostra in tutti i modi una finezza naturalmente signorile.
Signorina Cei. Chi è qua?
La Barbetti (voltandosi alla voce). Ah, ecco... Abbiamo chiesto...
Signorina Cei. Ma chi è lei, scusi?
La Barbetti. Sono la nonna della sposa; e questi lo zio. Indica il figlio, che fa un gesto di stizza.
Signorina Cei (notandolo e restando perplessa). Ah... la nonna?
La Barbetti (come a farlo apposta). E lo zio. Veniamo da Perugia.
Signorina Cei. Ma la signora non era attesa, che io sappia...
La Barbetti. No no: arriviamo di sorpresa.
Signorina Cei (all’una e all’altro). Prego... prego: si accomodino.
La Barbetti (sedendo). Grazie. E lei, scusi... sarebbe?
Signorina Cei. Sono... come vuol dire? sono qua per tener compagnia alla signorina.
La Barbetti. Ah, la dama di compagnia?
Signorina Cei. Se vuole... Ma sono piuttosto un’amica di Palma.
La Barbetti. Ah bene, bene... di Palma.
Ripete il nome, come uno che lo apprenda per la prima volta.
Signorina Cei. Mi dispiace che la signorina non mi abbia avvertita...
La Barbetti. Niente. Non si dia pena. Dev’essere una sorpresa.
Signorina Cei. Già... ma, proprio sul punto...
Carletto (che si è agitato alla battuta precedente della madre). Ecco! dicevo appunto questo a mia madre...
La Barbetti. Tu stai zitto lí!
Alla signorina Cei: