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cosí è (se vi pare) 1091


Centuri. Vado subito!

S’inchinerà, e andrà via per l’uscio in fondo.

Agazzi. Eh, se acconsentisse!

Il Prefettо. Ma vedrai che acconsentirà subito! La faremo finita in un quarto d’ora! Qua, qua davanti a voi stessi.

Agazzi. Come! Qua, in casa mia?

Sirelli. Crede che vorrà portare qua la moglie?

Il prefetto. Lasciate fare a me! Qua stesso, sí. Perché, altrimenti, io lo so, tra voi, seguitereste a supporre che io —

Agazzi. — ma no, per carità! che pensi!

Sirelli. Questo, mai!

Il prefetto. Andate là! Sapendomi cosí sicuro che la ragione sta dalla parte di lui, pensereste che per mettere in tacere la cosa, trattandosi d’un pubblico funzionario... No no; voglio che ascoltiate anche voi.

Poi, ad Agazzi:

La tua signora?

Agazzi. È di là, con altre signore...

Il prefetto. Eh, voi avete stabilito qua un vero quartiere di congiura...

SCENA QUINTA

Detti, Centuri, il Signor Ponza.

Centuri. Permesso? Ecco il signor Ponza.

Il prefetto. Grazie, Centuri.

Il signor Ponza si presenterà su la soglia.

Venga, venga avanti, caro Ponza.

Il signor Ponza s’inchinerà

.

Agazzi. S’accomodi, prego.

Il signor Ponza tornerà a inchinarsi e sederà.

Il prefetto. Lei conosce i signori... Sirelli...

Il signor Ponza si alzerà e s’inchinerà.

Agazzi. Sí, l’ho già presentato. Mio cognato Laudisi.

Il signor Ponza s’inchinerà.