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96 | maschere nude |
tranquillo a casa, tocchi di veder arrivare, tutta spavalda, cosí, «con gli occhi alti», una signorina che gli chiede del padre, a cui ha da dire non so che cosa; e poi la vede ritornare, sempre con la stess’aria, accompagnata da quella piccolina là; e infine trattare il padre — chi sa perché — in un modo molto ambiguo e «sbrigativo» chiedendo danaro, con un tono che lascia supporre che lui deve, deve darlo, perché ha tutto l’obbligo di darlo —
Il padre. — ma l’ho difatti davvero, quest’obbligo: è per tua madre!
Il figlio. E che ne so io? Quando mai l’ho veduta, io, signore? Quando mai ne ho sentito parlare? Me la vedo comparire, un giorno, con lei,
indicherà la Figliastra
indicherà di nuovo la Figliastra
Il padre. Ma come? Scusa! Se proprio perché tu sei cosí — Il figlio (con esasperazione violenta). — e che ne sai tu, come sono? quando mai ti sei curato di me?
Il padre. Ammesso! Ammesso! E non è una situazione anche questa? Questo tuo appartarti, cosí crudele per me, per tua madre che, rientrata in casa, ti vede quasi per la prima volta, cosí grande, e non ti conosce, ma sa che tu sei suo figlio...
Additando la Madre al Capocomico
La figliastra (con rabbia, pestando un piede). Come una stupida!