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cosí è (se vi pare) | 1083 |
SCENA SECONDA
Detto, Agazzi, Sirelli, Laudisi, la Signora Amalia, dina, la Signora Sirelli, la Signora Cini, la Signora Nenni, molti altri signori e signore.
Si precipiteranno tutti per l’uscio a sinistra, con Agazzi alla testa, accesi, esultanti, battendo le mani e gridando: «Bravo! bravo, Centuri!»:
Agazzi (con le mani protese). Caro Centuri! Lo volevo dire io! Non era possibile che lei non ne venisse a capo!
Tutti. Bravo! Bravo! Vediamo! vediamo! Le prove, subito! Chi è? chi è?
Centuri (stupito, frastornato, smarrito). Ma no, ecco... io, signor Consigliere...
Agazzi. Signori, per carità! Piano!
Centuri. Ho fatto di tutto, sí; ma se di là il signor Laudisi ha detto loro —
Agazzi. — che lei ci reca notizie certe! —
Sirelli. — dati precisi! —
Laudisi (forte, risoluto, prevenendo). non molti, sí, ma precisi! Di gente che s’è potuta rintracciare! Del paese del signor Ponza! Qualcuno che sa!
Tutti. Finalmente! Ah, finalmente! finalmente!
Centuri (stringendosi nelle spalle e porgendo il foglio ad Agazzi). Ecco qua a lei, signor Consigliere.
Agazzi (aprendo il foglio tra la ressa di tutti che gli si precipiteranno attorno). Ah, vediamo! vediamo!
Centuri (risentito, appressandosi a Laudisi) Ma lei, signor Laudisi...
Laudisi (subito, forte). Lasci leggere, per carità! Lasci leggere!
Agazzi. Un momento di pazienza, signori! Fate largo! Ecco, leggo, leggo!
Si fa un momento di silenzio. E nel silenzio, allora, spiccherà netta e ferma la voce di Laudisi.
Laudisi. Ma io ho già letto!
Tutti (lasciando il consigliere Agazzi e precipitandosi rumorosamente attorno a lui). Ah sí? Ebbene? Che dice? Che si sa?