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1082 | maschere nude |
Caverà il foglio dalla busta e si metterà a leggerlo con gli occhi, intercalando di tratto in tratto con diversi toni, ora un ah! ora un eh! prima di compiacimento, poi di dubbio, poi quasi di commiserazione; infine di piena disillusione.
Centuri. Tutto quello che si è potuto sapere.
Laudisi. Ma tutti i dubbi sussistono come prima!
Lo guarderà; poi con una risoluzione improvvisa:
Centuri (guardandolo perplesso). Che servizio? non saprei!
Laudisi. Ecco, guardi. Segga lí.
Indicherà la scrivania.
Centuri (stupito). Io? Come? Che informazione?
Laudisi. Una qualunque, a suo piacere! A nome di questi due compaesani che si son potuti rintracciare. Per il bene di tutti! Per ridare la tranquillità a tutto il paese! Vogliono una verità, non importa quale; pur che sia di fatto, categorica? E lei la dia!
Centuri (con forza; riscaldandosi; quasi offeso). Ma come la do, se non l’ho! Vuole che faccia un falso? Mi fa meraviglia che osi propormelo! E dico meraviglia per non dire altro! Via, mi faccia il piacere d’annunziarmi subito al signor Consigliere.
Laudisi (aprirà le braccia, sconfitto). La servo subito.
S’avvierà all’uscio a sinistra; lo aprirà. Subito si faranno sentire piú alte le grida della gente che popola il salotto. Ma appena Laudisi varcherà la soglia, le grida cesseranno d’un tratto. E dall’interno si udrà la voce di Laudisi che annunzia: «Signori, c’è il Commissario Centuri; reca notizie certe, di gente che sa!». Applausi, grida d’evviva accoglieranno la notizia. Il Commissario Centuri si turberà, sapendo bene che le informazioni che reca non basteranno a soddisfare tanta aspettativa.