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SCENA PRIMA

Laudisi, Cameriere, il commissario Centuri.

Laudisi sarà sdrajato su una poltrona e leggerà. Attraverso l’uscio di sinistra che dà nel salotto, giungerà il rumore confuso di molte voci. Il cameriere, dall’uscio in fondo, darà il passo al commissario Centuri.

Cameriere. Favorisca qua. Vado ad avvertire il signor Commendatore.

Laudisi (voltandosi e scorgendo il Centuri). Oh, il signor Commissario!

Si alzerà in fretta e richiamerà il cameriere che sta per uscire.

Ps! Aspetta.

A Centuri:

Notizie?

Centuri (alto, rigido, aggrondato, sui quarant’anni). Sí, qualcuna.

Laudisi. Ah bene!

Al cameriere:

Lascia. Lo chiamerò poi io di qua, mio cognato.

Indicherà, con una mossa del capo, l’uscio di sinistra. Il cameriere s’inchinerà, e via.

Lei ha fatto il miracolo! Salva una città! Sente? sente come gridano? Ebbene: notizie certe?

Centuri. Di qualcuno che s’è potuto finalmente rintracciare —

Laudisi. — del paese del signor Ponza? Compaesani che sanno?

Centuri. Sissignore. Alcuni dati; non molti, ma sicuri.

Laudisi. Ah, bene! bene! Per esempio?

Centuri. Ecco, ho qua le comunicazioni che mi sono state trasmesse.

Trarrà dalla tasca interna della giacca una busta gialla aperta con un foglio dentro e la porgerà a Laudisi.

Laudisi. Vediamo! Vediamo!