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cosí è (se vi pare) | 1069 |
Signora Cini. Ah, ma allora un atto... cosí, senza valore?
Laudisi. Cioè, cioè... Con quel valore, signore mie, con quel valore che ognuno gli vuol dare! Non ci sono, scusino, anche le letterine che la signora Frola dice di ricevere ogni giorno dalla figliuola per mezzo del panierino, là nel cortile? Ci sono queste lettere, è vero?
Signora Cini. Sí; ebbene?
Laudisi. Ebbene: documenti, signora! Documenti, anche queste letterine! Ma secondo il valore che lei vuol dar loro! Viene il signor Ponza e dice che sono finte, fatte per secondare la fissazione della signora Frola.
Signora Cini. Ma allora, oh Dio, di certo non si sa niente!
Laudisi. Come niente! come niente! Non esageriamo! Scusi, i giorni della settimana, quanti sono?
Signora Cini. Eh, sette.
Laudisi. Lunedí, martedí, mercoledí...
Signora Cini (invitata a seguitare). — giovedí, venerdí, sabato...
Laudisi. — e domenica!
Rivolgendosi all’altra:
Signora Nenni. Dodici!
Laudisi. Gennajo, febbrajo, marzo...
Signora Cini. Abbiamo capito! Lei vuole burlarsi di noil
SCENA QUINTA
Detti e Dina.
Dina (sopravvenendo di corsa dall’uscio in fondo). Zietto, per favore...
Si arresterà, vedendo la signora Cini:
Signora Cini. Sí, ero venuta con la signora Nenni -
Laudisi. - che ha tanto desiderio di conoscere la signora Frola.
Signora Nenni. Ma no, scusi...
Signora Cini. Seguita a prenderci in giro! Ah, cara signorina! Ci ha tutte abburattate, sa? come quando si entra in una sta-