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SCENA PRIMA

Agazzi, Laudisi, Sirelli.

Agazzi sarà in piedi presso la scrivania, col ricevitore dell’apparecchio telefonico all’orecchio. Laudisi e Sirelli, seduti, guarderanno verso di lui, in attesa.

Agazzi. Pronto! — Sí. — Parlo con Centuri? — Ebbene? — Sí, bravo.

Ascolterà a lungo, poi:

Ma come, scusi! possibile?

Ascolterà di nuovo a lungo, poi:

Capisco, ma mettendocisi con un po’ d’impegno...

Altra pausa lunga, poi:

È proprio strano, scusi, che non si possa...

Pausa.

Capisco, sí... capisco.

Pausa.

Basta, veda un po’... A rivederla.

Poserà il ricevitore, e verrà avanti.

Sirelli (ansioso). Ebbene?

Agazzi. Niente.

Sirelli. Non si trova niente?

Agazzi. Tutto disperso o distrutto: Municipio, archivio, stato civile.

Sirelli. Ma la testimonianza di qualche superstite?

Agazzi. Non si ha notizia di superstiti; e se pure ce ne sono, ricerche difficilissime, ormai!

Sirelli. Cosicché non ci resta che da credere all’uno o da credere all’altra, cosí, senza prove?

Agazzi. Purtroppo!

Laudisi (alzandosi). Volete seguire il mio consiglio? Credete a tutti e due.