Pagina:Pirandello - Maschere nude, Volume I - Verona, Mondadori, 1965.djvu/106

92 maschere nude


La figliastra (cupa, fiera, facendosi avanti). — Appena morto mio padre.

Il padre (subito, per non darle tempo di parlare).... la miseria, signore! Ritornano qua, a mia insaputa. Per la stolidaggine di lei.

Indicherà la Madre.

Sa scrivere appena; ma poteva farmi scrivere dalla figlia, da quel ragazzo, che erano in bisogno!

La madre. Mi dica lei, signore, se potevo indovinare in lui tutto questo sentimento.

Il padre. Appunto questo è il tuo torto, di non aver mai indovinato nessuno dei miei sentimenti!

La madre. Dopo tanti anni di lontananza, e tutto ciò che era accaduto...

Il padre. E che è colpa mia, se quel brav’uomo vi portò via cosí?

Rivolgendosi al Capocomico:

Le dico, da un giorno all’altro... perché aveva trovato fuori non so che collocamento. Non mi fu possibile rintracciarli; e allora per forza venne meno il mio interessamento, per tanti anni. Il dramma scoppia, signore, impreveduto e violento, al loro ritorno; allorché io, purtroppo, condotto dalla miseria della mia carne ancora viva... Ah, miseria, miseria veramente, per un uomo solo, che non abbia voluto legami avvilenti; non ancor tanto vecchio da poter fare a meno della donna, e non piú tanto giovane da poter facilmente e senza vergogna andarne in cerca! Miseria? che dico! orrore, orrore: perché nessuna donna piú gli può dare amore. — E quando si capisce questo, se ne dovrebbe fare a meno... Mah! Signore, ciascuno — fuori, davanti agli altri è vestito di dignità: ma dentro di sé sa bene tutto ciò che nell’intimità con se stesso si passa, d’inconfessabile. Si cede, si cede alla tentazione; per rialzarcene subito dopo, magari, con una gran fretta di ricomporre intera e solida, come una pietra su una fossa, la nostra dignità, che nasconde e seppellisce ai nostri stessi occhi ogni segno e il ricordo stesso della vergogna. È cosí di tutti! Manca solo il coraggio di dirle, certe cose!

La figliastra. Perché quello di farle, poi, lo hanno tutti!