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cosí è (se vi pare) | 1045 |
Signora Frola (seguitando lei, per toglierla d’imbarazzo). — io me ne stia cosí sola, è vero?
Sirelli. Già, ecco, pare strano, per essere sinceri.
Signora Frola (dolente). Eh, lo capisco.
Poi, come per tentare una via di scampo:
Laudisi. Benissimo! Giustissimo! Che dev’essere per forza un’altra, nelle nuove relazioni con la moglie o col marito.
Signora Sirelli. Ma non fino al punto, scusi Laudisi, da escludere dalla propria vita quella della madre!
Laudisi. Chi ha detto escludere? Si parla adesso — se ho inteso bene — d’una madre che comprende che la figliuola non può e non deve rimanere legata a lei come prima, avendo ora un’altra vita per sé.
Signora Frola (con viva riconoscenza). Ecco, è proprio cosí, signore! Grazie! Ho voluto proprio dir questo!
Signora Cini. Ma la sua figliuola, m’immagino, verrà, verrà qui spesso a tenerle compagnia.
Signora Frola (tra le spine). Già... sí... ci vediamo, certo...
Sirelli (subito). Non esce mai di casa, però, la sua figliuola! Almeno, nessuno l’ha mai veduta!
Signora Cini. Avrà forse da badare ai figliuoli!
Signora Frola (subito). No, nessun figliuolo, ancora. E forse, ormai, non ne avrà piú. È sposata già da sette anni. Ha da fare, in casa, certo. Ma non è per questo.
Sorriderà, dolente; e soggiungerà per tentare un’altra via di scampo:
Agazzi. Anche quando ci sia la mamma da andare a vedere? la mamma che non sta piú con noi?
Amalia. Ma la signora andrà lei a vedere la figliuola!
Signora Frola (subito). Ah, certo! Come no? Una o due volte al giorno ci vado!
Sirelli. E sale, una, due volte al giorno, tutte quelle scale, fino all’ultimo piano di quel casone?