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cosí è (se vi pare) | 1039 |
È inutile che stia lí a sbattere gli occhi; torna a sedere adesso!
Laudisi (alla signora Sirelli, poiché il marito sarà tornato stonato al suo posto). Ora, scusi, venga qua lei, signora.
Subito, prevenendo:
Le si farà davanti, si piegherà su un ginocchio.
E come la signora Sirelli, seduta, gli poserà una mano sulla spalla, egli, chinandosi, per baciargliela:
Sirelli. Ohè ohè.
Laudisi. Non gli dia retta! — È sicura anche lei di toccarmi come mi vede? Non può dubitare di lei. — Ma per carità, non dica a suo marito, né a mia sorella, né a mia nipote, né alla signora qua —
Signora Cini (suggerendo). — Cini —
Laudisi. (Cini) — come mi vede, perché tutt’e quattro altrimenti le diranno che lei s’inganna, mentre lei non s’inganna affatto! Perché io sono realmente come mi vede lei. — Ma ciò non toglie, cara signora mia, che io non sia anche realmente come mi vede suo marito, mia sorella, mia nipote e la signora qua —
Signora Cini (suggerendo). — Cini —
Laudisi. (Cini) — che anche loro non s’ingannano affatto.
Signora Sirelli. E come, dunque, lei cambia dall’uno all’altro?
Laudisi. Ma sicuro che cambio, signora mia! E lei no, forse? Non cambia?
Signora Sirelli (precipitosamente). Ah no no no no. Le assicuro che per me io non cambio affatto!
Laudisi. E neanch’io per me, creda! E dico che voi tutti v’ingannate se non mi vedete come mi vedo io! Ma ciò non toglie che non sia una bella presunzione tanto la mia, quanto la sua, cara signora.
Sirelli. Ma tutto codesto arzigogolo, scusa, per concludere che cosa?