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come tu mi vuoi | 1023 |
— O si può — sí, cadere sempre, certo — ma altrimenti; subire tutte le onte e gli strazii, ugualmente, fino a impazzire, sí — ma anche altrimenti... trovando, per esempio, nella pazzia un estro di vendetta contro la propria sorte... nell’orrore di quanto le è stato fatto, la sensazione d’essere rimasta tutta talmente insudiciata, da provar davvero ribrezzo, raccapriccio al solo pensiero di poter ritornare alla vita di prima... —
Salter (con feroce richiamo). — lei sta giocando —
L’ignota. — aspetti! — io dico alla vita di prima, per esempio qua, a questa villa — dove — ah Dio! fresca come un fiore, e limpida — limpida — a diciott’anni... stretta a lei —
allude a Ines senza voltarsi a guardarla, come se non fosse lí presente e la vedesse nel passato, allorché a diciott’anni, accompagnata da lei, andò sposa lí nella villa donata in dote dallo zio. Lentamente, lentamente, mentre seguita a parlare, indietreggia fino a toccarla e dirà le ultime parole reclinando il capo sul petto di lei:
Ines (con scatto di vivissima commozione, abbracciandola). Cia! Cia!
L’ignota (fermandola convulsa). No — aspetta! aspetta!
Bruno (con gioja trionfante). Questo non te l’ho detto io!
L’ignota (dopo averlo fissato, gli dice freddamente): Io potrei farti impazzire. — Non me l’ha detto nessuno.
E subito aggiunge, poiché Bruno, quasi senza volerlo, s’è voltato a guardar Lena:
a Ines:
Ines. Sí! Sí!
L’ignota (voltandosi subito a Bruno). Cia, tu, l’hai cercata male! — Le ricostruisti subito la villa; ma non cercasti, non cer-