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come tu mi vuoi 1015


L’ignota (quasi gridando). Ne sono contenta!

Poi con altro tono:

Dite di no... vi ho sorpresi...

Zio Salesio. Ma se non l’abbiamo riconosciuta!

L’ignota. Non importa!

Boffi. Stia sicura, signora! Scommetto che non lo crede nemmeno lui stesso!

L’ignota. Non importa!

Poi, andando lentamente avanti a Salter:

Veda un po’ di che specie curiosa deve essere questa mia «impostura», se io, proprio io, ho fatto notare come tutti, appena scesa, m’avete guardata! E badi, Boffi, che solo per farsi forte contro il dubbio che le è sorto...

Boffi. — le giuro che in me non è sorto alcun dubbio! —

L’ignota. — (è sorto — è sorto) — e per confortarsi, ha osservato, e m’ha fatto osservare — che lei

indica Ines

m’ha chiamata Cia due volte...

Boffi. — ma no! perché è vero! — Scusi, che dubbio vuole che mi sia sorto per...?

Indica la Demente.

L’ignota. — no — per me! — per me! — anche senza che abbiate potuto riconoscere lei. Il piú naturale dei dubbi appena vi sono apparsa d’improvviso... smarriti come eravate... E lui

indica Salter

ha avuto subito il dubbio opposto — sí, sentendomi chiamar Cia da chi ancora — prima — non m’aveva veduta. Ma naturale... naturale...

A Lena che piange in silenzio:

Non piangere adesso!-Qualunque certezza può vacillare, appena il minimo dubbio sorge e non ci fa credere piú come prima!

Salter. Ammette lei stessa, dunque, che può non essere Cia?