Pagina:Pirandello - Maschere nude, Volume I - Verona, Mondadori, 1965.djvu/1024

1010 maschere nude


Boffi. Anche quando si conosca la ragione per cui tutto questo è fatto?

Màsperi. Io non so perché sia fatto!

Boffi. Lo so io, e lo sa Bruno con me, e la signora! Dove sono?

Salter. La parola è vostra: vendetta —

Boffi (a Màsperi). — lo sente? —

Salter. — ma la mia è anche punizione!

Màsperi. Io non conosco il signore...

Zio Salesio. O oh! Del resto, importa fino a un certo punto, perché il signore l’abbia fatto. — Fuori, fuori, qua, se ci sono prove, documenti! Perché non vogliamo che tra noi ci possa esser qualcuno che di questa sua vendetta, o punizione, si abbia ora ad approfittare!

Boffi (a Màsperi). Previsto sa?

Màsperi. Che dice lei, previsto? Chi poteva prevedere una cosa simile?

Boffi. No — dico che lei se ne potesse approfittare!

Zio Salesio. Ma non se ne deve approfittare nessuno!

Ines (sdegnata). No! chi dice approfittare? Anche tu, zio? No! Non devi dirlo!

A Salter:

Ecco qua: noi tutti — io, che sono la sorella — questa, una zia, — quello, uno zio — e la cognata — e lei, Boffi — tutti — guardiamo questa poverina che lei ha portato, e non la riconosciamo.

Salter. Perché hanno già riconosciuta la signora su?

Ines. No! Io, no!

Salter. Come! lei non l’ha riconosciuta?

Ines. Non l’ho ancora veduta, da che è arrivata. Sono venuta a vederla oggi appunto.

Salter. Non ha voluto prima?

Ines. No, non io — lei...

Salter. Ah, è stata lei? — Chiaro. — Perché non ha potuto, la sorella... Eh, con la sorella... il sangue... Solo a immaginarlo — la guancia su la guancia — contatto insopportabile, anche per lei stessa... Temeva che la signora non avrebbe sentito parlare il sangue. Si provi, signora, si provi ora, e lo sentirà là lei