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sei personaggi in cerca d’autore 87


con quelle cento lire che lui stava per pagare, e che per fortuna non ebbe poi motivo — badi bene — di pagare.

La figliastra. Eh, ma siamo stati proprio lí lí, sai! Scoppia a ridere.

La madre (insorgendo). Vergogna, figlia! Vergogna!

La figliastra (di scatto). Vergogna? È la mia vendetta! Sto fremendo, signore, fremendo di viverla, quella scena! La camera... qua la vetrina dei mantelli; là, il divano-letto; la specchiera; un paravento; e davanti la finestra, quel tavolino di mogano con la busta cilestrina delle cento lire. La vedo! Potrei prenderla! Ma lor signori si dovrebbero voltare: son quasi nuda! Non arrossisco piú, perché arrossisce lui adesso!

Indicherà il Padre.

Ma vi assicuro ch’era molto pallido, molto pallido, in quel momento!

Al Capocomico:

Creda a me, signore!

Il capocomico. Io non mi raccapezzo piú!

Il padre. Sfido! Assaltato cosí! Imponga un po’ d’ordine, signore, e lasci che parli io, senza prestare ascolto all’obbrobrio, che con tanta ferocia costei le vuol dare a intendere di me, senza le debite spiegazionil

La figliastra. Qui non si narra! qui non si narra!

Il padre. Ma io non narro! voglio spiegargli.

La figliastra. Ah, bello, sí! A modo tuo!

Il Capocomico, a questo punto, risalirà sul palcoscenico, per rimettere l’ordine.

Il padre. Ma se è tutto qui il male! Nelle parole! Abbiamo tutti dentro un mondo di cose; ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch’io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo com’egli l’ha dentro? Crediamo d’intenderci; non c’intendiamo mai! Guardi: la mia pietà, tutta la mia pietà per questa donna

indicherà la Madre