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988 | maschere nude |
Rivolgendosi a zia Lena e a zio Salesio:
Accenna a entrambi la scala.
Zia Lena. Ah, sí, subito!
Zio Salesio. Andiamo, andiamo...
Via tutti e due, su per la scala.
L’ignota. Perché? Che c’è?
Bruno. Proprio oggi! Proprio oggi! Diventa una persecuzione inaudita!
L’ignota. Che ha scritto?
Bruno. Scritto? Altro che scritto! — È partito! — Viene!
L’ignota. Lui, qua?
Bruno. Qua, qua — e non lui solo!
L’ignota. Anche la figlia?
Bruno. Ma no, che figlia! — A smascherarti, dice!
L’ignota. Smascherarmi?
Boffi. Al solito! — Sa, quella minaccia che fece...
L’ignota. Quale minaccia? Non ricordo...
BOFFI....quando disse d’aver letto sui giornali...?
L’ignota. — ah sí — la storia... —
Boffi. — ricorda che parlò d’un suo amico dottore, di Vienna?
Bruno. È andato a Vienna! Scrive da Vienna!
Le mostra la lettera, senza dargliela.
L’ignota. Andato — a far che?
Bruno. Incredibile! Incredibile!
Boffi. Giuoca l’ultima carta: tutto per tutto!
L’ignota. Ma che dice insomma in questa lettera?
Bruno. Non te lo sto dicendo? Annunzia per questa sera il suo arrivo qua, con una ricoverata — demente — e il medico che l’accompagna.
L’ignota. Ah, sí, ora ricordo... E porta quella ricoverata?
Bruno. Sí — dicendo d’aver le prove...
L’ignota (fissandolo). Prove? — Prove di che?
Bruno. Ma che è quella — che è quella — e non tu!
Boffi. E la porta qua!
Bruno. La porta qua — hai capito, adesso?