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come tu mi vuoi | 987 |
Zio Salesio (riscotendosi). Ah ecco, saranno loro!
L’ignota (riavendosi d’un tratto, con atteggiamento di sfida). Sí sí — subito, subito...
Zia Lena. Ma cosí presto?
Zio Salesio (guardando nel giardino). No, è Bruno.
Zia Lena. Eh, mi pareva... Avevano detto per le sei...
Zio Salesio. C’è anche Boffi, c’è anche Boffi.
Zia Lena. Vedi che Bruno l’ha portato?
Pausa tenuta.
Zia Lena. Bruno sta a leggere una lettera.
L’ignota. Una lettera?
Zio Salesio. Sí, gliel’ha data il portiere.
Zia Lena. Oh, e che fa? Boffi riparte con quella lettera...
L’ignota. No — zio Salesio, corri, richiamalo. Voglio che venga qua!
Zio Salesio (uscendo nel giardino). Bruno, Boffi... qua, qua... Sí, anche lei, Boffi... qua!
Entrano Bruno e Boffi, seguiti da zio Salesio. Bruno è sui trentacinque anni. Ha l’aria molto costernata ed è in preda ad un’ansia nervosa che gli scolorisce il viso e lo rende in ogni sguardo, in ogni mossa, inquieto e impaziente.
Bruno. Che vuoi da Boffi, ora? Lascialo andare, per piacere!
Boffi. Buona sera, signora. Sí, è meglio ch’io scappi subito.
Bruno (i). Subito, subito! E impedisci a ogni costo —
L’ignota. — che cosa?
Boffi. È arrivata un’altra lettera —
L’ignota. — di lui? ancora?
Boffi. S’approfitta, signora, di non esser morto; e si vendica!
L’ignota. Ma che dice?
Bruno (a Boffi, impaziente). Va’, va’, per favore; non perder tempo!
L’ignota. (prima a Boffi). No, aspetti!
Poi a Bruno:
Bruno. Ma non è nulla, la lettera! Fosse soltanto la letteral