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86 maschere nude


Il padre. È vero, signore. Fui io.

Pausa.

Il primo attore (ai suoi compagni). Ma guarda che spettacolo!

La prima attrice. Ce lo dànno loro, a noi!

L’attor giovane. Una volta tanto!

Il capocomico (che comincerà a interessarsi vivamente). Stiamo a sentire! stiamo a sentire!

E cosí dicendo, scenderà per una delle scalette nella sala e resterà in piedi davanti al palcoscenico, come a cogliere, da spettatore, l’impressione della scena.

Il figlio (senza muoversi dal suo posto, freddo, piano, ironico). Sí, stíano a sentire che squarcio di filosofia, adesso! Parlerà loro del Dèmone dell’Esperimento.

Il padre. Tu sei un cinico imbecille, e te l’ho detto cento volte!

Al Capocomico già nella sala:

Mi deride, signore, per questa frase che ho trovato in mia scusa.

Il figlio (sprezzante). Frasi.

Il padre. Frasi! Frasi! Come se non fosse il conforto di tutti, davanti a un fatto che non si spiega, davanti a un male che ci consuma, trovare una parola che non dice nulla, e in cui ci si acquieta!

La figliastra. Anche il rimorso, già! sopra tutto.

Il padre. Il rimorso? Non è vero; non l’ho acquietato in me soltanto con le parole.

La figliastra. Anche con un po’ di danaro, sí, sí, anche con un po’ di danaro! Con le cento lire che stava per offrirmi in pagamento, signori!

Movimento d’orrore degli Attori.

Il figlio (con disprezzo alla sorellastra). Questo è vile!

La figliastra. Vile? Erano là, in una busta cilestrina sul tavolino di mogano, là nel retrobottega di Madama Pace. Sa, signore? una di quelle Madame che con la scusa di vendere Robes et Manteaux attirano nei loro ateliers noi ragazze povere, di buona famiglia.

Il figlio. E s’è comperato il diritto di tiranneggiarci tutti,