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quanto a quelli, accadde sì miserando scambio della verità colla menzogna per una colpa loro propria, di cui nella mia prima lettera ti ho accennate le ree cagioni. Queste lasciano vedere alcune parti di quel libro, ove si viene ad erudirsi intorno alle opere naturali; ma nello stesso tempo tengono chiuse alcune altre parti, dove s’impara a ben conoscerne il Sommo Artefice. Così riuscendo imperfetto quello studio, vuolsi poi che la parte mancante venga supplita dall’orgoglio, che fabbrica i sistemi e moltiplica gli errori. Affinchè possiamo metterci in guardia per non incorrere noi stessi in tanta sventura, procuriamo questa volta di rilevare alcuni tratti fra quelli, sui quali s’accecò più d’una mente prontissima ad altre vedute, leggendo qualche dettato di una filosofia veramente scritta nella natura, che lungi dall’inspirarci quella presunzione, che facendosi scrutatrice della maestà viene oppressa dalla gloria, ci fa invece sclamare dal fondo dell’animo umiliato, e compunto: oh altezza! oh dovizie della sapienza e della scienza di Dio!

Qualora però senza propormi un ordine e restringermi fra certi limiti io mi avventurassi nel divisato argomento, imiterei l’ardire di quel nocchiero, che su piccolo e sdruscito legno affronta