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profondità di ricerche, e qui tanta leggierezza: colà un’ammirabile armonia fra di loro, qui una pugna di opinioni, per cui la stessa questione viene scritta da diversi con formole diversissime: colà una costante corrispondenza de’ risultamenti coi fatti, che si osservano in natura, qui spesse volte un’uscita di conseguenze ripugnanti evidentemente al buon senso. Di questa leggierezza nelle indagini, di questa pugna nelle opinioni, di questa frequente assurdità nelle conseguenze, io te scelgo, o Uranio, per giudice, anzi ogni filosofo di buona fede. Guarda, per esempio, in qual modo nel cap. XI della Teorica analitica delle probabilità si stabiliscano le formole appartenenti alla probabilità delle testimonianze. Ti pare, che tengano luogo di dimostrazione quelle espressioni: On doit faire une somme...: en la multipliant par le produit des véracités des témoins, on aura...; il faut la multiplier par le produit des probabilités..... ec.? Usò egli in questo luogo, il chiarissimo Autore, un’eguale profondità di ricerche, che quando stabilì le leggi dell’attrazione capillare? In seguito confronta queste formole con quelle di un altro acuto analista il Bicquillas (Cal. des prob. Cap. VIII.), e rendimi ragione di quella discrepanza, che pure tra esse è manifesta. Finalmente per per-