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436 capitolo settimo.

giorni e perchè proprio non mi son sentito il coraggio di farlo agli Scremin in questo momento, nè forse sarebbe mai stato opportuno. Mi dica, don Giuseppe; cosa pensa Lei di Maironi!„

“Io?„

Don Giuseppe, sbalordito, si domandò il perchè di una domanda simile.

“Non so„ diss’egli. “Penso che ha sentito molto questo colpo, molto più, forse, di quanto si sarebbe potuto credere.„

“E niente altro?„

Possibile, pensò il prete, che sappia delle visioni? No, non è possibile.

“Niente altro„ diss’egli.

Il Direttore sospirò e don Giuseppe gli domandò cosa fosse nel suo pensiero.

“Nel mio pensiero„ rispose quegli “vi è che bisogna portar via quell’uomo il più presto possibile, e poi non abbandonarlo a sè.„

“Perchè?„

Don Giuseppe non riusciva ancora a capire.

“Perchè, a mio vedere, le sue disposizioni di spirito sono tali da non escludere la possibilità, lo dico chiaro, che un giorno o l’altro egli prenda qui il posto lasciato da sua moglie.„

Don Giuseppe mise un’esclamazione di stupore e di protesta, ma il Direttore non ne fu scosso.