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un cantuccio ove morire e sarebbe stato crudele di farli aspettare. Bisogna preparare un po’ di posto.... ed il posto non manca mai. Il dottore faceva la sua visita a vapore: settantasette malati in ventidue minuti! L’ho veduto e seguito io stesso.

Finito questo steeple-chase della morte, il dottor Tibia cominciò le sue corse in città; Bruto l’accompagnò. Alla prima visita restò nella carrozza. Si trattava di una giovane che aveva partorito ed il marito era geloso. Alla seconda restò ancora nella carrozza. Una vecchia contessa con una risipola alla faccia non voleva essere visitata così sformata. Alla terza restò nel salotto perchè era un avvocato che aveva dei calcoli e non voleva esser visto, dacchè al palazzo di giustizia s’era detto che egli soccombeva ad una malattia senza logica, avendo tutta la sua vita calcolato le spese di causa il doppio del capitale contestato.

Questa vita di Bruto durò parecchi mesi.

Non imparò nulla col dottor Tibia, ma conobbe la società, riflettè molto e studiò.

Il dottore era contento, perchè Bruto non lo interrogava mai. Lo zio Noè era soddisfatto, perchè credeva che suo nipote diventasse un bravo medico.

E ciò sarebbe durato lungamente, se non fosse accaduto un incidente. Il diavolo ci mise la sua coda.