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che finisce nella piazza del vecchio Macello. In questa piazza gli si affaccia un terzo trivio; una via di fronte detta contrada delle Beccherie vecchie, e che guida in piazza delle Erbe; l'altra via a macina guarda oriente, e conduce dalla Posta vecchia a S. Maria Maddalena, e di là a porta Aquileia; la terza via a destra verso occidente, alquanto angusta e di nome contrada Oriola, porta in via di S. Benedetto, che é continua a quella del Teatro nuovo, da dove si sbocca in contrada Lunga. Se sortendo da contrada Oriola ci volgiamo a manca si entra in un riquadro di nome Piazzola, da dove proseguendo diritti verso mezzodì si va in Borgonuovo e a porta Maria Teresa o S. Croce. Nel percorrere questa via l’occhio si sente allettato a misurare la gran mole del Duomo, che sorge di fianco ed offre la facciata più estetica e meravigliosa di modo che nasce il desiderio di visitarlo d’intorno. Al che fare si scende la comoda scalea che alquanto si sfonda nel Mercato delle legne, e contornando la Basilica si riesce in Piazza vecchia, da dove verso occidente si entra nella contrada di S. Maria Maggiore, la quale, in congiunzione a quella delle Orfane, mette capo in via del Seminario.
Se ci portiamo in piazza delle Erbe, si passa da quella alla contigua piazza della Posta, che mette nella via di S. Vigilio diretta verso porta Nuova, e paralella alla contrada di S. Trinità alla quale è connessa a mezzo di due viottoli.
Gettato un colpo d’occhio sulla pianta della città di Trento si può scorgere che il corpo principale di questa consiste in una lunga contrada diretta da oriente a occidente, cioè da porta Aquileia fino alla Bresciana, dalla quale diramano le vie che nella direzione di mezzogiorno portano alla Cattedrale, e nelle piazze centrali.