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u gia mel paese di Becher uno saggio, et prudente Imperadore Mussulmano, il quale quattro moglie si ritrovava, l'una d'uno suo zio, et l'altre di tre gran prencipi figliuole, et percio che era huomo di gran dottrina, solea molte cortesie, et gran segni d'amore à virtuosi à dimostrare, i quali qualunque fiata sapeva che nel paese suo capitassero, erano da lui con magnifichi, et ricchi doni honorati. onde nascea, che presso di lui gran copia sempre di cotal huomini si ritrovava, co' quali egli il tempo, che da negocii publichi era libero, di varie, et virtuose materie divisando, avvenne uno giorno, che ragionando con uno eccellente filosofo, il quale era buono d'infinita scienza riputato, delle belle, et mirabili operationi della natura, lo prego, che alcuno maraviglioso effetto di quella gli volesse raccontare, facendosi egli à credere, che et per l'eta, che di gia era grave, et per la molta dottrina di lui havesse alcuna notabil cosa ad udire. di che non s'ingannò egli punto: percioche volendo il filosofo compiacerlo, Sire, dissegli, poscia che si disideroso io vi veggo d'intendere alcun mirabil secreto di natura, uno io ve ne voglio raccontare, di cui tutto'l tempo di mia vita non mai vidi, ne intesi il maggiore. Ritrovandomi io, non ha molt'anni, nelle parti occidentali, dove per apparare alcuna cosa io mi ero aviato, essendo massimamente stato accertato in que' paesi molt'huomini di alto, et nobile intelletto dotati ritrovarsi, accompagnatomi con un saggio, et saputo giovane, co'l qua-