Pagina:Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del re di Serendippo.djvu/167

ubidirlo; et egli anco havendosi quel giorno gran maraviglia data di tutti gl'accidenti avenuti per la crudele, et empia sentenza che'l fiero tiranno à Feristeno diede, come prima l’alba del seguente giorno cominciò ad apparire, montato à cavallo, che piu, essendo hoggi mai sano divenuto, d’andare in lettica non havea bisogno, sull'hora di terza al settimo palagio pervenne. dove smontato, et dalla donzella, che ivi era, incontrato egli per la mano presala, et seco per buon spacio di tempo in dilettevoli ragionamenti tratenutosi, et con dilicatissimi cibi ricreatosi commandò che'l novellatore, che l'ultimo era, havesse la novella sua ad incominciare. il quale poco luntano dalla persona del sìgnore ritrovandosi, inteso l'ordine, et voler di lui, primieramente fattagli la debita riverenza, alla novella sua cotal principio diede. Gli altri novellatori pens'io, Sire, che v'habbiano tutti nelle novelle loro gl'altrui accidenti raccontati; io all'incontro cose non ad altrui, mà à me stesso avenute sono per narravi. nel paese mio, che Chimo s'adimanda, oltre l'altre virtù, che gl'huomini à figliuoli sogliono far apparare, rari sono quelli, i quale colla musica insìeme quelle non facciano accompagnare: onde è che molti in tale professione eccellenti quivi si ritruovano. et perciò ch’io di huomo fui figliuolo, ilquale, tutto che di povera fortuna fusse, volontieri le fatiche sue spender solea per farmi à gl'altri giovanetti dell'età mia nelle virtù uguale, nel