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to braccio qui publicamente per trarmi d’uno gran dubbio m'habbiate à mostrare. di che sendo stato prontamente da Giulla compiaciuto, non vedendole alcuno livvidore, tutto lieto, et allegro, credendo, che la sua Giulla non fusse, di cotal cortesia molte gratie rendutele, alla mensa dirimpetto à lei s’assettò, per lo pensiero rivolgendosi in qual guisa la potesse rapire. et poscia che alla fine del convito si venne, con finissimi canti, et suoni per buon spatio tratenutisi, il Re, à fine che quanto di fare intendea non gl'andasse fallito, di varie cose divisando, finalmente disse, che in tutto 'l tempo di sua vita piu felice giornata di quella non havea passata. la onde egli facea loro intendere la loro dimestichezza essergli si cara, et grata, che spesse fiate, ove ciò in piacer lor fusse, egli ritornerebbe si dolce compagnia à visitare. lequai parole udite c'hebbe Giassemen, et avedutosi à che fine egli le dicea, percioche doppiamente lo volea schernire, in cotal guisa gli rispose; Carissimo ci sera sempre, Sire, et à gran gratia ci riputaremo, se spesse fiate vi degnarete colla real presenza vostra di honorarci, et di ciò supplichevolmente ve ne preghiamo. dellequai parole havendo loro rendute il Re quelle gratie, che pote maggiori, tutto lieto licentiatosi al suo palagio se ne ritornò. ne tantosto l'alba del seguente giorno cominciò ad apparire, ch’egli per guatare la giovanetta nel suo giardino entrato, ilquale à pie del palagio de’ giovani si ritrovava, ve-


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