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maestra in cotal'arte essere credea, bramosa di vedere quanto in ciò la giovanetta valesse, incontanente à raccoglier le rose s'aviò. le quai tantosto che à Giulla hebbe portate, per consolare se stessa, dispostasi di volere alla dimanda in sogno da Feristeno fattale sodisfare, postosi uno specchio dinanzi, et in quello guatatasi, la propria faccia sua nel mazzuolo con tanta maestria figurò, che quivi da ogn'uno potea essere conosciuta, poscia fatta la vecchiarella à se venire, et il mazzuolo presentatole, A cui piu vi piace, dissele, ne farete dono. il quale tantosto che dalla donna fu veduto, accortasi, che si bello, et dilicato era, che'l suo di gran lunga avanzava, sospicò, ove quello al Re havesse in nome di Giulla presentato, di dover ella per aventura la provision sua, qual havea per la cura di quel luogo, perdere, et che'l Re alla giovanetta, che tanto in cotal'arte valea l'havesse ad assignare. onde non solo al Re non lo volle presentare, ma dubitando anco che un giorno non havess’egli il valore della giovanetta à conoscere, onde n'havesse lei della provisione sua à privare, per i giardini della città si dispose di cercare, se alcuno maestro, che la Giulla avanzasse, havesse potuto ritrovare, colle cui fatiche, ove le fusse stato di mestieri, l'honore, et provision sua si havesse conservata. mà percioche alcuno ritrovar non pote, che piu bel mazzuolo di quello di Giulla osasse di fare, tutta dolorosa, verso'l Giulistano aviatasi, in Giassemen