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164 gelosia.

ormai era carne vecchia! — Ma il sor Gostino era un ragazzo soltanto colle donne. Al primo pugno l’accecò mezzo, e se lo mise sotto, giusto nella corte, da pestarlo come l’uva. La sora Bettina, di sopra, buttava acqua, porcherie e male parole, e il padrone, dietro, a strillare: — Ohè, Gostino! Gostino!

Carlotta fu licenziata su due piedi, e dovette sgomberare in otto giorni. La sora Bettina, il padrone, lo stesso sor Gostino, volevano un po’ di pace alfine.

Il Bobbia, col muso pesto, andava dicendo: — Non me ne importa di colei. Ma mosche sul naso non me le lascio posare!

La Carlotta finalmente andò a vedere cosa n’era di suo marito che non moriva mai. Lo trovò sempre nello stesso letto, cogli occhi spalancati, più sfatto, non si lamentava