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l’osteria dei buoni amici. | 137 |
— Se vuoi vivere alle spalle di quella povera ragazza, sei un maiale ve’!
Lei pure gli seccava d’averlo sempre attaccato alle sottane, che non gli lasciava mezz’ora di libertà colla sua gelosia; e lo mandava a lavorare. Egli sospettava che fosse per godersela insieme all’Orbo.
— Ti giuro che voglio bene soltanto a te! — rispondeva lei. — Ma che vuoi farci? Non son mica una signora!
E lui se ne andava, col cuore stretto in un pugno.
Un bel giorno arrestarono il Nano e Basletta, per un furto di certi pacchi di candele nella drogheria dov’era l’Orbo, e Tonino pure, col pretesto che l’avevano trovato sul canto di via Armorari a far la guardia. Lui e il suo avvocato giuravano che era a far tutt’altro, e ci si trovava per una sua occorrenza. Ma fu inutile: lo