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l’osteria dei buoni amici. 129

gliono capitali. Ma intendo lavorare a modo mio.

L’Orbo non gliene importava, perchè s’era guadagnata la giornata a briscola. Egli non aveva mestiere fisso. Faceva di tutto, facchino, tosatore di cani, stalliere, sensale. Guadagnava dippiù, ed era libero come l’aria. — Viva la libertà! esclamò Basletta. Quando verrà la repubblica non ci saranno più nè giovani nè principali.

E tutti e quattro andavano ciondolando sul bastione, cantando a squarciagola, e giuocando a spintoni verso il fossato.

Prima d’arrivare a Porta Romana videro luccicare nel buio le placche dei carabinieri. Risposero che tornavano dal lavoro. Tonino allora salutò la compagnia.

— Torna a casa, va, ragazzo! Se no la Barberina ti dà le sculacciate! gli gridavano dietro.