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128 | l’osteria dei buoni amici. |
uccello sul ramo, dacchè aveva piantato i Buoni Amici. L’Orbo, che aveva vinto a briscola, pagò due volte da bere. Poi col Nano si abbracciarono e baciarono come se uscissero tutti di prigione; e stavolta pagò il Nano.
— Voi altri, — conchiuse, — vi fate ancora rubare i quattrini da quel dei Buoni Amici. — Belli, quelli amici! Tutte guardie travestite, la sera!
Sicchè, per farla corta, escirono in istrada ch’era acceso il gas, e Basletta doveva ancora andare a fare la mezza giornata del lunedì col principale, che l’aspettava in via dei Bigli, — c’era da mettere dei tappeti, prima di sera, che arrivavano i padroni! — Orbè! rispose il Nano. — Arriveranno senza tappeti, e il principale aspetterà. Io ho piantato il mio, e piglio lavoro in casa, quando capita, da ebanista. È che ci vo-