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definitivo tale da soddisfare a tutte le esigenze degli studiosi.»

Leggiamo, più sotto, nel documento governativo, quest’altra dolorosa verità:

In nessun modo la Biblioteca è garantita contro i casi di incendio.

Ha in prossimità le case di via Castellani e il Teatro delle Logge: edifizi pericolosissimi, non solo per la Biblioteca, ma ben anche per l’Archivio di Stato e per la Regia Galleria degli Uffizi.

Per questa ragione il Municipio di Firenze, nell’offrire in dono l’area necessaria per fabbricare nel centro della città la nuova sede della Biblioteca Nazionale Centrale, poneva al Governo per condizione l'allargamento di via Castellani, col fine di salvare così dai pericoli di un incendio l'Archivio di Stato e la più importante Galleria del mondo.

Questi penosi accertamenti erano già stati, nove anni prima, posti in evidenza dal Prefetto della Nazionale, nella sua lettera del 7 Giugno 1885 al Sindaco di Firenze, dicendo:

Per difetto di spazio fu forza abbandonare fin da principio ogni ordinamento scientifico dei libri, e trovar loro un posto alla meglio.

Molti e grandi furono i danni che ne derivarono e ne derivano tuttavia al servizio pubblico.

Una grande Biblioteca come la nostra si trova sfornita di una sala pubblica dei Cataloghi; chè tale non si può dire certamente la stanza dove è oggi l'ufficio di distribuzione, tanto ristretta e disadatta che non permette neanche di tenere esposti tutti i Cataloghi dei fondi vari.

La sala di lettura per i manoscritti è oscura e ristretta, e priva di un ingresso conveniente: i Manoscritti stessi, (più di 15 mila, la più grande collezione esistente nelle Biblioteche governative d'Italia) costretti nello spazio destinato a un numero di volumi molto minori, ne risentono danno e non possono essere ordinati come si converrebbe.