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grafici della R. Biblioteca Nazionale di Firenze. — In Firenze, coi tipi di M. Cellini e C., 1872).»

Quale gigantesco sviluppo abbia poi raggiunto l’antica Magliabechiana, dal tempo in cui le venne assegnata una parte dell’antico Teatro Mediceo, fu bene esposto in quella pubblicazione del Passerini, completata più tardi dalle notizie che l’attuale Prefetto della Nazionale forniva nella sua lettera al Principe Don Tommaso Corsini; e nel discorso da lui pronunciato il 25 Novembre 1894, cui fu ordinato con decreto reale, promosso dal Ministro Bargoni, essendo Segretario generale Pasquale Villari, che la nostra massima Biblioteca raccogliesse tutto quanto si stampa in Italia.

Non occorre rammentare come al primo fondo di libri generosamente offerti dal sommo Magliabechi in dono alla città di Firenze si aggiungessero poi i lasciti munificenti del Marmi, del Gaddi, del Biscioni, del Lami, e, più recentemente, di Giovanni Nencini, del conte Piero Guicciardini, del conte Luigi Passerini, di don Antonio Buonamici, testè defunto, che regalò alla Nazionale la sua Raccolta di 20 mila ritratti. Nè qui enumereremo tutti gli acquisti più vistosi dei libri o dei manoscritti; bastando accennare a quelli della Collezione Savonaroliana del conte Lorenzo Capponi, alla raccolta di 40 mila opuscoli dell’abate Domenico Capretta, alla Biblioteca Pistoiese di Filippo Rossi-Cassigoli, alla libreria teatrale del Cav. Suñer.

E, fra i manoscritti, di cui la Nazionale fece acquisto, negli ultimi tempi, rileveremo solo i Foscoliani, quelli di Filippo Pacini, dell’Ademollo, dei Targioni, e i 600 in sanscrito.

La copiosa collezione dei carteggi fu arricchita con