Pagina:Pellegrino Rossi e la rivoluzione romana III.pdf/198

186 il processo di pellegrino rossi

surrezione di Roma nel 1867, il quale era Ispettore alla polizia urbana in Campidoglio e che disgraziatamente è morto in età ancor fresca, un anno e mezzo fa, assicurava che il Bernasconi era morto o nel 1855 o nel 1856 di polmonite qui in Roma e Sante Ciani antico e ben noto patriota, vecchio carbonaro, morto il decorso anno 1909 qui in Roma nella bella età di novantaquattro anni, confermava questa versione: ma di tale morte, nelle ricerche, fin qui, fatte nei libri mortuari di varie parrocchie di Roma, non mi è per anco, riuscito di trovar la prova.

L’altra versione datami dal carissimo e rimpianto amico Augusto Lorenzini sarebbe questa.

Il Bernasconi, appena uscito dal carcere, si sarebbe appiattato in un paesello dell’Umbria o delle Marche, cambiando nome, per lasciare trascorrere il tempo necessario a farsi dimenticare.

Ma, dopo un paio d’anni, fra il 1856 e il 1857 sarebbe tornato a Roma, vivendo appartato e ritirato, sempre in buona armonia con la polizia pontificia, che, secondo questa versione, avrebbe anche invigilato sulla vita di lui. Ma, ciò nondimeno, sul far dell’avemaria di un giorno dell’anno 1858, mentre il Bernasconi si affrettava a rincasare, traversando lo stretto vicolo della Palombella, indirizzato da piazza della Minerva a piazza Sant’Eustachio, si sarebbe abbattuto in un uomo che proveniva da Sant’Eustachio a passo frettoloso e il quale gli avrebbe dato un pugno, vai quanto dire una coltellata, nell’inguine. Nonostante la gravità della ferita, il Bernasconi si sarebbe sottratto alla morte.

Ma, appena guarito, sarebbe scomparso e più non si sarebbe avuta alcuna notizia di lui.

Del resto date queste poche notizie sulla fine dei principali personaggi apparsi nel processo che ha formato argomento del mio lavoro, io pongo fine a questo richiamando l’attenzione dei lettori sul riassunto che io già feci nei Capitoli V e VI del I volume di quest’opera a proposito delle considerazioni, delle ipotesi, delle congetture e degli apprezzamenti fatti da parecchie dozzine di scrittori, spe-