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capitolo ventesimo 185

giacche nel 1870, sempre bella donna e, con tutti i suoi cinquantadue anni che aveva, sempre dimostrante dieci o dodici anni di meno, si andava stropicciando ad alcuni dei reduci del ventenne esilio e ci fu un momento, nel 1873, che stava per ottenere protezione dall’onorando patriota e Deputato Conte Luigi Pianciani, allora Sindaco di Roma, quando il dottor Pietro Guerrini, che era capo del gabinetto di lui in Campidoglio, potè mettere sull’avviso il Pianciani che ributtò subito con sdegno la delatrice. La quale, rientrata ben presto nell’ombra dei bassi fondi sociali in cui aveva sempre vissuto, ha tirato innanzi la sua esistenza, vecchia, curva, raggomitolata, ma sempre vispa, sfrontata e piena di energia, portando sempre la pettinatura usata nella sua giovinezza coi capelli disposti a ciambellette sulle due tempie sino all’ ll Agosto del decorso anno 1908, morendo qui in Roma, in età di novantanni compiuti.

Ma per quante ricerche abbia io fatte, fin qui non mi è riuscito di poter rinvenire con sicurezza le traccie del più turpe e lurido personaggio di questo dramma, dell’infame impunitario e lenone Filippo Bernasconi.

E le ragioni delle difficoltà ad avere notizie di costui si presenteranno naturali a prima vista all’occhio dei lettori.

Le principali vittime delle sue denuncie e delle sue calunnie giacevano in fondo agli ergastoli dello Stato a Civitavecchia, a Narni, a Spoleto ed erano, quindi, nella impossibilità di seguire i passi del loro carnefice. Nè più, nè meglio potevano tener dietro alle orme di lui, le centinaia e centinaia di patriotti sparpagliati sulle vie dell’esilio; tanto più che, quando, sul finire del 1854, lo scellerato ebbe ricuperato la libertà, egli ebbe tutta la cura, come certo aveva tutto l’interesse, di occultarsi nell’ombra il più che gli fosse possibile.

Due versioni ho avuto sulla sua fine. L’amico mio Cesare Capanna, figlio di quel Filippo Capanna che i lettori hanno veduto dalle accuse del Bernasconi coimplicato in questo processo, da cui scampò a miracolo, Cesare Capanna, compromesso e processato politico egli pure per la tentata in-