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162 il processo di pellegrino rossi

zioni. In seguito alle quali chi abbia spoglio l’animo da preconcetti e da prevenzioni, non può non concludere che quella premeditata e prestabilita assenza, che quella insueta e calcolata inazione di Ciceruacchio, benchè diretta prudenzialmente a scagionare il Tribuno della plebe dalla responsabilità del sanguinoso dramma che stava per accadere, benchè tendente ad allontanare dalle menti degli astanti l’idea di una connivenza fra il padre ed il figlio, il quale a quel dramma stava per dare compimento, si risolveva infine in una eloquente affermazione di quella responsabilità e di quella connivenza. Quella assenza e quella inazione provavano e provano troppo: precisamente come l’assenza di Luigi Brunetti da Roma, dopo avvenuto l’eccidio avrebbe richiamato anzi che allontanare dal suo capo i sospetti e le congetture: donde la necessità di farlo subito tornare la sera stessa in città, il che seguì, come raccontò Sante Costantini nella sua rivelazione.

Cosicchè, quantunque noi non abbiamo negli atti processuali alcun indizio del dove potesse essere Ciceruacchio in quell’ora solenne di trepidazione e, dato anche, per caso che egli stesse aspettando ansiosamente ciò che seguirebbe all’osteria di Francesco Mattei a piazza di Spagna, pure possiamo ritenere per certo che egli ebbe la notizia del ferale evento quindici minuti appena dopo che era successo, da venti o trenta di quelli che erano suoi amici e seguaci e i quali si eran trovati al palazzo della Cancelleria; e se suo figlio, avviatosi a Tor di Quinto, avrà voluto mandargli qualche ambasciata gliela avrà inviata immediatamente da taluno di quei parecchi suoi amici che — secondo le concordi deposizioni di nove testimoni oculari — lo seguirono e lo scortarono fuori del cortile per la porticella che immetteva nel Vicolo dei Leutari.

La insulsa favoletta del Caravacci, quindi, creata dalla torbida e boriosa fantasia di un’idiota, a fugace esaltazione della propria nullità, e per effetto della quale Ciceruacchio sarebbe stato a sbevazzare con trenta dei suoi all’Osteria Mattei e sarebbe rimasto per tre ore ignaro di tutto ad aspettare che il Caravacci avesse accompagnato Gigi a casa