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capitolo ventesimo 157

Ai lettori non sfuggirá, spero, la importanza di questa testimonianza sorvenuta spontaneamente, per mezzo di un così rispettabile galantuomo quale fu l’Ingegnere Luzi sulla fede di un altro valoroso e onorando cittadino quale fu l’Ingegnere Scudellari, che fu volontario nell’artiglieria che difese le mura di Roma nel 1849, nel 1870 Capitano della Guardia Nazionale, sempre temperato e perfetto gentiluomo.

A questa è da aggiungere la spontanea rivelazione fatta da Giuseppe Cavaracci, uno degli inquisiti in questo processo, pubblicata con deplorevole leggerezza dalla Rivista d’Italia nel fascicolo IX, del 15 settembre 1898, il quale afferma che Luigi Brunetti andò a trovarlo la mattina del 15 novembre verso le dieci e mezzo del mattino e che lo invitò e lo costrinse ad andare a piazza della Cancelleria.

Mi vestii — racconta il Caravacci — andai solo alla Cancelleria, entrai il portone (sic) e appoggiato a una colonna del portico, attorniato da un gruppo di Legionarii, trovai il mio amico. — Sbrighiamoci, che io debbo tornare a casa, gli dissi — Fra poco verrà il Rossi.

Infatti, poco dopo, si sentono grida: Eccolo! Eccolo. Giggi mi dice: Andiamo!1 La carrozza entrò nel cortile e si arrestò sotto il portico a sei o sette passi da noi. Cessò il tumulto e s’udì solo un vocìo sordo. Il Ministro scese dalla carrozza fece sette od otto passi verso la scala: e allora Giggi, tratto il pugnale e alzato il braccio, lo colpì al collo. Subito mi prese per la mano, mi trascinò nel cortile e, traversatolo, uscimmo insieme per la porta allora aperta che dava sul vicolo de’ Leutari ecc.

Io qui constatato il fatto che questo e il quarto testimóne oculare stragiudiziale che afferma uccisore del Rossi essere stato Luigi Brunetti, abbandono per il resto quel buon uomo del Caravacci e lo lascio correre liberamente sulle ali della sua fantasia nella rivelazione delle successive panzane e fanfaluche che egli aveva già raccontate a me,

  1. Anche la forma di questo racconto è insulsa Giggi mi dice: andiamo? Ma dove dovevano andare se una linea innanzi aveva detto che il Brunetti era nel portico, appoggiato ad una colonna, attorniato ecc., ma dove mai dovevano andare?. . .