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la chiarezza delle sue deduzioni, per la distinzione delle sue idee, per la vasta estensione del suo sapere, per la elegante concisione della sua parola. Su tutte le questioni che egli trattava in quest’altra cattedra - cioè in quella di economia politica - egli diffondeva anche una brillante ed utile luce. Se egli non vi arrecava il genio della scoperta, egli vi apportava ugualmente, almeno, la potenza della dimostrazione e l’eccellenza del metodo. In lui non v’era nulla di quegli spiriti che ruminano tutte le cose di cui parla Montaigne, ma di quelli che illuminano tutte le cose. Le sue esposizioni economiche come le sue dissertazioni politiche resteranno modelli d’insegnamento: egli continua e completa, spiegandola e coordinandola, con arte ammirabile, l’opera dei grandi economisti che lo hanno preceduto»1.

Il Baudrillart, espertissimo, come lo Cherbuliez, nella materia, fa intorno al Corso d’economia politica del Rossi parecchi rilievi critici e, pur lodandolo della distinzione da lui introdotta nel valore e della duplice definizione che egli ne dà in valore d’uso e valore di scambio, trova che esso rischia di impigliarsi in soverchie sottigliezze più scolastiche che scientifiche. Ma, in fine, si felicita col Carrarese che ha con originalità riempite le lacune su questo punto lasciato nei suoi Principii di economia politica dal Ricardo2. Egli non può approvare senza riserve le bellissime lezioni che il Rossi consacra alla difesa delle idee del Malthus, ma non può esimersi dall’entusiasmarsi «alla viva argomentazione, ai molteplici felici esempi tolti dalla storia, all’eloquenza toccante alle volte fino al patetico, all’alta ironia intorno ai bugiardi rimedi proposti da una cieca filantropia», pregi che egli riscontra ugualmente nella Introduzione del Rossi al Saggio sulla popolazione Malthus, introduzione che il Baudrillart crede «poter qualificare del nome di capolavoro per la severa bellezza della forma»3.


  1. Gustave De Puynode, art cit.
  2. H. Baudrillart, art. cit. La stessa critica di sottigliezza su questo punto aveva già mossa al Rossi il Reybaud, nell’art. cit.
  3. H. Baudrillart, art. cit. A questo punto della teoria dell’aumento della popolazione di Roberto Malthus, il Reybaud, che pur mostra nell’articolo sul Rossi, da me più volte citato, una vera competenza nelle cose economiche, va su tutte le furie contro la dottrina del grande inglese, dottrina che egli crede sia, sotto l’apparenza delle cifre spaventose, niente