Pagina:Pellegrino Rossi e la rivoluzione romana I.pdf/73


capitolo secondo 65

nomista e come oratore, fu completo. Dall’intelletto suo lucidissimo ed eminentemente logico, le idee scaturivano meravigliosamente e metodicamente incatenate fra di loro ed egli le presentava avvolte in immagini trasparenti ed allettevoli, che rivelavano tutte le sue grandi attitudini di artista.

Il Baudrillart, dopo avere affermato che «non bisogna rimproverare, come fu fatto, a Pellegrino Rossi di avere avuto più patrie, fatto, d’altronde, che da eccezionali circostanze è spiegato onorevolmente», e dopo avere, forse non giustamente e non avvedutamente, sentenziato che «Pellegrino Rossi per le sue opere appartiene alla Francia e per la morte appartiene definitivamente alla patria italiana», osserva acutamente che «come pensatore a lui giovarono i diversi soggiorni e le diverse patrie, per i contatti con gli uomini eminenti dei vari paesi. Cosi egli potè trattare i problemi del lavoro e della ricchezza con un vero spirito di cosmopolitismo, paragonando i diversi sistemi di economia politica, come del diritto penale e del costituzionale di parecchi paesi»1; perchè, in fatti, le diverse dimore e la conoscenza dei vari costumi, degli speciali ambienti e delle diverse istituzioni, all’intelletto di lui, eminentemente assimilatore, debbono aver dischiuso nuovi orizzonti nel campo delle quistioni economiche.

Ma, anche come professore di economia politica, il Rossi è variamente giudicato; chè, se tutti gli scrittori, i quali sotto questo aspetto lo considerarono, sono concordi nell’apprezzare altamente i meriti dell’insegnante, non ugualmente concordi sono nel sentenziare dello scienziato.

Alcuni ravvisano in lui e nel suo Corso di economia politica un grande valore, che altri non riconoscono che in parte soltanto nel libro e nell’autore.

Parecchi convengono nell’affermare che grande autorità conferivano alle speculazioni ed ai giudizi dell’economista Rossi le grandi cognizioni e gli ampli studi del Rossi giureconsulto.

Il Wolowschy scriveva nel 1842: «Ciò che dà un posto distinto all’opera del signor Rossi, ciò che l’ha fatta riguardare come la rivelazione di un metodo fecondo, è che ad ogni pagina

  1. H. Baudrillart, art. cit.