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capitolo primo 47

mi sembra una pagina stupenda per l’abilità delle argomentazioni e pel calore dell’eloquenza.

Signori, qui termina il nostro lavoro. Esso lascierà ai commissari ricordi incancellabili per la franchezza e benevolenza delle nostre discussioni, per il rispetto che tutti i pareri hanno trovato fra di noi. Le opinioni diverse hanno fatto gli sforzi più sinceri per giungere al bene e alla verità. Lo spirito di concessione ha regnato fra noi; ma esso non è stato il risultato della servilità dogli uni o della violenza degli altri. Il vivo sentimento delle sciagure della patria comune ci ha animato. Noi sentivamo la necessità di scoprire il terreno su cui tutti gli Svizzeri si potessero riunire a lavorare all’opera di questo edilizio nazionale, che è urgente di elevare e di consolidare. Noi abbiamo posto nell’opera nostra tutta l’attenzione onde eravamo capaci. Noi l’abbiamo sottoposta alla prova di tre deliberazioni diverse, di tre diversi dibattiti. La discussione è stata libera. Noi non l’abbiamo sottomessa ad altre regole che a quelle che erano proprie a conferire ad essa più serietà, vivacità e chiarezza.

Senza dubbio non tutti gli articoli del progetto hanno riunito l’unanimità dei suffragi. Quale è la deliberazione di un lungo progetto sopra argomento così spinoso in cui possa verificarsi un siffatto fenomeno? Se esso fosse avvenuto, la deliberazione non dovrebbe inspirarvi punto fiducia: essa non sarebbe prova che di leggerezza, d’inconscienza e di incapacità.

Ma alcuni dissensi non ci hanno impedito di essere unanimi sui fondamenti, unanimi sui risultati e nell’insieme. Non v’è alcuno fra noi che non abbia l’intimo convincimento che il progetto che abbiamo l’onore di sottoporvi fonderá, se accolto dai vostri suffragi, una nuova èra per la Svizzera, un’èra di libertà, di paco e di prosperità. Noi l’abbiamo detto nella nostra finale dichiarazione: all’unanimità raccomandiamo questo progetto ai cantoni.

Certamente noi non abbiamo l’orgoglio di pretendere che esso non possa essere migliorato.

La prossima Dieta potrà profittare dei vostri lumi ed essere rischiarata dai vostri consigli. Ma noi siamo nel tempo stesso profondamente persuasi che v’ha pericolo nella dilazione, che importa non soffermarsi troppo sui particolari e non accapigliarsi sopra tale o tale altra questione speciale: che è l’insieme che bisogna adottare; che bisogna affrettarsi a fondare la nuova alleanza.

Signori, vi è forse della vanità a citarvi il nostro stesso esempio. Ma, in presenza delle gravi condizioni in cui si trova la patria, si può arrestarsi a scrupoli personali? SI, o signori, debba pure taluno accusarci di vanità, noi osiamo citarvi il nostro esempio. Noi pure avevamo idee e desideri! discordanti, noi ne abbiamo fatto il sacrificio coscienzioso e maturamente ponderato, sull’altare della patria, il giorno 15 dicembre, in cui, non senza profonda emozione, noi abbiamo apposta la nostra firma al progetto della nuova alleanza, alla dichiarazione, alla raccomandazione che r accompagnano. Possa il medesimo risultato essere ottenuto nei vostri Consigli e in seno alla Dieta.

Svizzeri, cittadini dei ventidue cantoni, il nostro edificio politico è profondamente minato; esso minaccia mina da tutte le parti; a nome della patria, a nome dei vostri figli, affrettatevi ad elevare un nuovo edificio.