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documenti 379

del 10° battaglione, e Romolo Durante, del 13° battaglione. Il Moscati per essere ferito nella testa è stato condotto all’ospedale della Consolazione, ed il coltello con l’analogo rapporto è stato rimesso alla Piazza.

Il tenente colonnello aggiunto
Cleter.




Documento N. IX1

13° BATTAGLIONE CIVICO - 4° COMPAGNIA.

Ai Rapporti straord. del giorno, N. 368.


Dall’officio di Compagnia, 28 ottobre 1848.
Eccellenza,

Nella sera di lunedì, 23 ottobre 1848, giuntomi appena a cognizione che una moltitudine di militi di ogni battaglione civico, unitamente ad una popolazione mista, erasi sollevata contro il popolo ebraico a mano armata, e minacciavane la distruzione, affrettavami a tutta possa onde procurarne la calma, per cui chiamati meco i miei fidi, signori Bartolomeo Cuccomos, sergente maggiore, e Luciano Durante, sergente foriere, ambi della 4a compagnia di cotesto battaglione, ai quali si aggiunsero i signori Ferdinando Trabalza, tenente della 6a, e Pietro Virgilii, sottotenente della 3a, quali tutti risoluti proponevano esporsi ad ogni cimento onde rendere il buon ordine, la pace e la tranquillità pubblica, siccome è dovere di ogni milite e santa civica istituzione. Con tale fermo proponimento giunti tutti sul luogo dell’insurrezione, ed introdottisi fra colpi di armi sguainate, ci lanciammo nella mischia, e fra grossi bastoni, selciate ed altro che piombava nella pubblica strada, ove noi eravamo (laonde da una selciata pur anco io venni colpito in un piede), insinuammo la pace, la tranquillità, la quiete all’ordine pubblico, proponimento giurato nella fondazione della guardia civica, allontanavamo così il popolo riunito e persuadevamo a non contaminare lo splendore delle comuni bandiere, ed evitando pur anco un probabile saccheggio, che i predatori al popolo misti minacciavano (alcuni persino muniti di saccoccie), aizzando in sospettoso contegno i stessi militi che ivi si trovavano. Dopo non poca fatica, però, riuscimmo finalmente a ritirare tutti i militi del nostro battaglione, fra i quali un popolano istigatore, cui nel fatto originario fu dagli ebrei ferito il proprio germano. Fra le nostre consolazioni però dovessimo rimarcare lo scandaloso contegno dei militi Fasi Vincenzo, comune della 5a, e Starna Nazzareno, caporale della 2a compagnia di cotesto battaglione, che ad onta di restar soli istigatori pure non vollero desistere alle nostre più vive preghiere, imprecandoci pur anco con termini impropri ed incivili, ed allorquando con fatiche riuscivaci raccogliere una quantità di militi, e calmare i punti più clamorosi, allora ci trattavano da carogne e da vili, dicendo che assolutamente bisognava difendere l’uniforme ed incendiare il Ghetto.


  1. Dall’Archivio cit., Busta dei Rapporti giornalieri dal luglio al dicembre 1848, busta 31.