Pagina:Pellegrino Rossi e la rivoluzione romana I.pdf/368

360 pellegrino rossi e la rivoluzione romana

corpo dei reduci di Vicenza, che aveva quartiere a San Claudio dei Borgognoni e vestiva la divisa dei legionari, ed egli vi fu ascritto, per quanto gli fu riferito da un tal Bruzzesi, ma non vi fece mai la guardia; non voleva appartenervi, perchè non gli piacevano le persone che componevano quel corpo; qualche volta, per garantire la propria persona, indossò egli pure la panuntella. Nell’estate ’48, dopo la campagna del Veneto, passò la stagione a Fuligno e ritornò a Roma sui primi di novembre. Conosce di vista Grandoni. Conosce benissimo Luigi Brunetti, ma non ha con lui particolar relazione. A Tor di Quinto imparò a conoscere Antonio Ranucci detto Pescetto, ma nè con lui, nè coi fratelli Luigi e Giuseppe Caravacci, che pur conosce, non ebbe amicizia. Non ha inteso mai neppur nominare Giuseppe Montesi. È stato qualche volta a cena alla trattoria delle Belle arti, ma con Felice Neri gli pare di no»1.

Nel frattempo l’avvocato Cecchini interrogava il vignarolo di Francesco Mattei e quello dei Padri Serviti su Romolo Poggioli e su Giuseppe Montesi e nulla apprendeva di nuovo: dopo il combattimento del 30 aprile il vignarolo del Mattei, Niccolò Bastianelli, da Fabriano, non avea voluto rimaner solo alla vigna ed era proprio lui che aveva stimolato il padrone a mandargli per compagno qualche militare. Del resto il vignarolo dei Frati Serviti, Domenico Orlandi, da Cagli, informa il processante che quei due - specie il Poggioli - bestemmiavano sempre e che dicevano volere ammazzare francesi, preti, frati e gesuiti. Tutti due i vignaroli attestano che il Poggioli possedeva un bellissimo pugnale che descrivono, e tutti due negano di aver mai udito o il Poggioli o il Montesi a parlare dell’omicidio del Conte Rossi2.

Seguono quindi nel processo i rilievi delle lettere inglesi rinvenute al Ceccarini e che, tradotte dal perito Giovanni Caroselli, risultano inconcludenti, come quelle sequestrategli in italiano e in francese.

Il processante chiama ad esame Vincenzo Claudi fu Loreto, da Monte Porzio, di 39 anni, Giovanni Tibaldi fu Francesco,

  1. Processo, primo costituto Sante Costantini. foglio 589 a 603
  2. Processo, deposizioni Orlandi o Bastianelli, foglio 603 a 619 e foglio 623 a 631.